Il mondo di Sofia

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Ho ricominciato a dare una sistemata a quella che all’atto si è trasformata in una “stanza degli orrori“. Non avendo ancora acquistato le scaffalature necessarie a trasformare questo spazio, nella mia personalissima biblioteca, infatti, questa stanza si è riempita di scatoloni, di buste, di aggeggi elettronici vari montati in catafalchi precari (opera di mio marito Marzio)… Insomma, la biblioteca allo stato attuale degli atti, è diventata il luogo dove nascondiamo tutto il nostro disordine. Così, se Marzio o io rientriamo a casa con oggetti da sistemare,  non sapendo – in realtà – dove metterli, li “appoggiamo temporaneamente” nella stanzetta, dove ora si riesce a entrare a fatica. Gli ultimi ingressi, sabato mattina, quando Marzio è rientrato dalla nostra vecchia casa di Pozzillo con tutta una serie di armamenti che ci sarebbero serviti la sera, per il nostro concerto. Già, perché voi non lo sapete, ma io canto insieme a Marzio (che suona la batteria) in una band goliardico-demenziale che si chiama Stipsy King. Ma veniamo al libro.

Nel tentativo disperato di rendere “la stanza degli orrori” lievemente più accogliente, di norma trascorro la domenica a compattare gli scatoloni, a riorganizzarli, in modo da diminuirne il numero e garantirmi un passaggio pedonale semplice e non accidentato. Nel lavoro di riassetto domenicale, ho ritrovato la mia personalissima copia de Il mondo di Sofia, di Jostein Gaarder. Questo libro me lo ha regalato la mia mamma, nella speranza che io colmassi i vuoti lasciati dalla mia insegnante di filosofia del liceo… Che – a dirla tutta – non è che sia stata proprio il massimo né come insegnante né come essere umano. E in effetti, questo libro mi ha fatto innamorare della materia che altrimenti avrei ignorato totalmente e mi ha spinta a studiare, indipendentemente dalla richieste della docente che ci faceva studiare da una specie di Bignami articolato in domande e risposte semplificate: pessimo. E man mano che mi innamoravo, ho anche deciso di “approfondire” la mia cultura filosofica anche grazie a Luciano De Crescenzo e ai suoi volumi dedicati al tema.

Il mondo di Sofia è meraviglioso. E’ un romanzo di formazione, ma è anche un breve trattato di filosofia che racconta di Sofia Amundsen, una ragazza di 14 anni che un giorno nella sua cassetta della posta trova una lettera anonima piena di domande come “Chi sei tu? Da dove viene il mondo?”. Sofia si interroga… Ma non solo non riesce a trovare risposta alle domande in questione, ma si comincia anche a chiedere chi sia il misterioso autore delle lettere. Fra cartoline che spalancano un secondo mistero e lettere che man mano affrontano la storia della filosofia, Sofia deve non solo capire perché il misterioso filosofo scriva proprio a lei (e non all’altrettanto misteriosa Hilde… di cui Sofia non sa proprio nulla, tranne per il fatto di aver ricevuto una cartolina d’auguri a lei indirizzata), ma anche perché abbia deciso di insegnarle la filosofia.

Dalla mitologia nordica, ai giorni nostri, passando per i grandi temi e problemi affrontati dalla filosofia.

Man mano, l’indagine di Sofia regala qualche risultato. Per esempio, Sofia scopre che il filosofo si chiama Alberto Knox… Ma anche gli insegnamenti di Knox cominciano a sortire qualche effetto: per esempio Sofia capisce che la filosofia non è qualcosa che si impara: quello che si impara è come pensare filosoficamente. Le riflessioni di Alberto Knox e di Sofia si soffermano sul destino, sulla saggezza che sta nel sapere di non sapere… Ma C’è di più. Perché Sofia per andare avanti in questo particolare corso di formazione dovrà rispondere alle domande che le vengono poste direttamente dai filosofi. Fra dottrina delle idee e logica formale, matrici indeuropee e semitiche, la nuova concezione dell’uomo e l’origine del metodo scientifico, l’indagine di Sofia avanza… Fino a una scoperta che le strapperà le lacrime.

E’ qui che si comincia a capire che anche questo è un libro al quadrato. C’è un libro nel libro, ma gli eventi dell’uno sono talmente intrecciati con l’altro che non è facile capire dove, o quale, sia la realtà. O meglio, non è facile delinearne i confini. Così mentre il lettore cerca di scoprire chi sia il protagonista del libro nel libro, chi sia reale e chi no, i personaggi tentano di fuggire dalle pagine del romanzo. E sulla trama non vado oltre, anche perché ho già detto troppo.

Certo è, alla fine lo capirete, che la situazione in cui ci troviamo noi lettori, mentre leggiamo Il mondo di Sofia, è molto diversa da quella che vivono i personaggi del romanzo di Gaarder. Sofia e Alberto dopo una complessa ricerca filosofica, scoprono da dove viene il loro mondo. Noi lettori, invece, come i veri filosofi non smetteremo mai di porci questa e anche (tante) altre domande. Tentare di dare risposta a tutti questi quesiti non è semplice, ma è quello che rende umani, perché la filosofia suscita in noi meraviglia e stupore per la stranezza del mondo e della nostra esistenza. C’è un momento in cui per Sofia tutto diventa chiaro: la filosofia di Berkeley e della libertà come illusione le spalancherà gli occhi su una realtà che non avrebbe mai potuto immaginare. Mi fermo anche qua, perché davvero rischio di dire troppo.

Ma dovete sapere che il libro ha avuto un tale successo da essere divenuto prima un film per la tv, poi un altro film (che però uscì solo in Norvegia, la pellicola più costosa del panorama cinematografico norvegese), poi un altro film ancora (questa volta tedesco) trasmesso anche in Australia come mini serie di 8 puntate. Infine, il romanzo è diventato anche un videogioco e un gioco da tavola. E io mi mangio le mani perché il gioco da tavola l’ho regalato molti anni fa a un mio ex fidanzato… E adesso vorrei che fosse mio. Uffa 🙂

3 commenti

Archiviato in Libri al quadrato, Romanzo

3 risposte a “Il mondo di Sofia

  1. Ho adorato questo libro. Letto, riletto e regalato. Non vedo l’ora che lo leggano i miei figli. Bella recensione!

    • Grazie! Anche io l’ho letto, riletto (ma una volta sola, perché come scoprirai se cominci a seguirci… E’ bene che tu sappia che noi Matte da Leggere siamo delle affamate e siccome il tempo per leggere quanto più possibile è limitato non ci dedichiamo molto alle riletture 😉 ) e regalato… 🙂 Speriamo che sia stato apprezzato anche solo 1/10 di quanto l’ho amato io 🙂

  2. Pingback: Una nomination, una… due e anche tre (!) liste | Matte da leggere

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