La maledizione del libro onnipotente

la maledizione del libro onnipotenteCI SIAMO TRASFERITE A QUESTO NUOVO INDIRIZZO: WWW.MATTEDALEGGERE.IT Mi sono apprestata alla lettura di questo romanzo a causa della malattia che – come molti di voi ormai sanno – mi ha colpita in piena pancia come una palla di cannone. Non ne guarirò più. La mia affezione per  i cosiddetti “libri al quadrato” ha colpito ancora e questa volta lo ha fatto su Amazon… Dove ho comprato il mio primo libro al quadrato, ma in e-book (un po’ un controsenso, non vi pare?). Ma in quel periodo non stavo granché bene e recarmi in libreria mi sembrava un’impresa impossibile, quindi le librerie online si sono configurate come una vera e propria oasi di salvezza 🙂

Comunque sia, ho cominciato La maledizione del libro onnipotente di Edgar Wallace con grande entusiasmo. Le premesse c’erano tutte. Gli ingredienti giusti pure. E il fascino di un libro al quadrato per me è sempre irresistibile.

Dunque, un libro misterioso (onnipotente, addirittura).  Il libro di ogni potere… Ma quale potere? Che cosa racchiudono le pagine di questo volume? Quali malefici è in grado i provocare? Quale potere dona a chi lo possiede (o a chi cerca di entrarne in possesso)? C’è un custode di questo libro: un oscuro “sacerdote” del male, l’ebreo Israel Kensky. Ma la sua lotta sarà contro altre forze, almeno, altrettanto oscure. E c’è una trama molto intricata, ricca di personaggi e colpi di scena… E una bella ambientazione (e atmosfera: la Russia alla vigilia della rivoluzione). E c’è la lotta fra il bene e il male.

Però c’è qualcosa che non ha funzionato. E non so spiegarmi bene cosa sia. Perché Edgar Wallace a me piace e parecchio.

La storia è coinvolgente, ma forse un po’ prevedibile. Certo è che l’edizione non è granché, anzi. Ci sono parecchi refusi (Orrori – sì, sì, volevo scrivere proprio “orrori” – di battitura, parole mancanti, prive di spazi o accenti) e la cosa che mi disturba parecchio (non solo perché io farei volentieri la correttrice di bozze, considerate tutte le mie fissazioni per la buona prosa), ma anche perché questo ostacola il piacevole scorrere del racconto sotto gli occhi. Inoltre, soprattutto nei dialoghi, la situazione si complica: la mancanza di punteggiatura, infatti, a volte fa perdere il filo e non permette di capire con facilità “chi” stia dicendo “cosa”… Arghhh!

Insomma, per essere più concisa (come M mi invita spesso a fare) questo libro non mi ha dato grandi soddisfazioni. Probabilmente perché io mi aspettavo di più. Le mie aspettative iniziali erano piuttosto alte e ci sono state delle fasi di lettura in cui mi sono sentita totalmente avvinta dal racconto, ma questi sprizzi di entusiasmo non sono poi sfociati nell’emozione finale che mi sarei aspettata. Ma non è solo questo. Quando si pubblica un libro (di qualunque libro si tratti) l’editore ha (almeno) una responsabilità: quella di consegnare ai lettori l’opera  vestita del suo abito migliore (quello che si conserva nell’armadio per le occasioni importanti). Gli errori di battitura, sono per me segno di grande sciatteria ed esempio di poco rispetto nei confronti di chi acquista un libro (magari di un autore che le piace anche parecchio) e che poi si ritrova obbligata a cercare di “snodare” questioni che altrimenti si sarebbero snodate da sole (o forse – addirittura – non si sarebbero annodate affatto). Forse, però, quello che ha funzionato meno è stato proprio un libro che parla di un altro libro letto su un e-book. Errore da non ripetere 🙂

C

(La maledizione del libro onnipotente di Edgar Wallace, Edizioni Falsopiano, pagg. 241, e-book euro 3,99)

Lascia un commento

Archiviato in Libri al quadrato, Romanzo

Lascia un commento