A beneficio di chi non c’era…

Lido dei Ciclopi

CI SIAMO TRASFERITE A QUESTO NUOVO INDIRIZZO: WWW.MATTEDALEGGERE.IT

A beneficio di chi non c’era, ecco un piccolo resoconto della presentazione di Maria Recupero della Pescheria  di Chiara Aurora Giunta per VandA.epublishing. E per cominciare, diciamo che alle Matte da Leggere la configurazione marina dell’incontro al Lido dei Ciclopi è piaciuta un sacco, ma proprio un sacco. E poi, presentare un libro che ha come protagonista Catania e la catanesità (oltre a Maria Recupero, ci pare ovvio), è stato davvero magnifico.
Nella foto, da sinistra l’attrice Gabriella Saitta (che ha dato voce ai personaggi e alla Catania Anni 60, dipinti dalle parole di Chiara Giunta), Pucci Giuffrida (amministratore di beni sequestrati alla mafia, fra cui anche il Lido dei Ciclopi che ha introdotto l’incontro, perché lui conosce Chiara sin da sempre, o quasi), Chiara Giunta e una delle Matte (molto attenta e anche concentrata, ma questo lo vedete da soli) 🙂 L’incontro si è aperto con la lettura del primo capitolo del libro, che vi abbiamo raccontato nei precedenti post, giusto per far capire a tutti i presenti il temperamento di Maria Recupero e farli così entrare nella storia. Dunque, temi al centro della conversazione con Chiara Giunta sono stati i personaggi femminili (anche quelli “corali” come le pettegole del quartiere, un gruppo “indistinto” di donne sempre pronto a dire malignità) della cui forza vive tutto il romanzo… Con un’attenzione particolare dedicata alla protagonista e alla zia Teresina. Gli uomini non ci fanno una gran bella figura, molti vengono quasi “ridicolizzati”, ma «non tutti – ha rassicurato l’autrice – qualcuno ne esce a testa alta. Ma io volevo rappresentare il ruolo delle donne in quel periodo. “Mio marito comanda, io decido”, così dirà Maria in un passaggio importante del libro… E così era». coverE poi tanta, tantissima Catania. Osservata da più punti di vista. Dall’occhio nostalgico del ricordo, con la memoria dei luoghi (le vie del centro, il filobus che portava alla Plaia, la stagione dei bagni a mare, i giochi di strada, l’ospedale Vittorio Emanuele, gli odori e i colori della Pescheria…Turi Ferro che esclama alla Radio “Catania, più tempo passa e più bella si fa”). Forse non tutti i nostri lettori sanno che a Catania, la stagione balneare aveva inizio con la Festa della Madonna del Carmelo e si concludeva con Ferragosto «per fortuna – aggiunge Chiara Giunta – i miei genitori erano abbastanza spregiudicati e ci portavano a mare già in giugno… Con il calesse carico di bambini all’inverosimile e le mani piene di buste per mangiare in spiaggia». Ma Catania è vista anche con l’occhi critico di chi quegli anni li ricorda e ricorda anche la sua «lontananza dal mondo»: «Arrivava tutto – spiega Chiara Giunta – ma come attutito dalla distanza. Nel romanzo ci sono i cantanti di quel periodo, gli attori, i fotoromanzi, le riviste di moda, le minigonne, lo sbarco sulla luna… La ricordo ancora quella notte trascorsa a naso in su. Era un periodo durante il quale si pensava che le cose sarebbero comunque andate bene prima poi, una fase storica piena di speranze». Infine, un discorso sull’e-book, perché VandA.epublishing pubblica esclusivamente libri digitali in un periodo in cui i dati sui “lettori digitali” in Italia, sono ancora “sconfortanti”: «La mia scelta – ha concluso Chiara Giunta – è stata quella di proiettarmi verso il futuro. Non penso che il libro nella sua versione tradizionale possa essere soppiantato dal libro elettronico, ma è pur vero che questa possibilità ha dei vantaggi incredibili a cominciare dal prezzo (i grandi classici sono persino gratis) per finire con l’opportunità di partire con un’intera biblioteca in borsetta. E si può leggere ovunque, anche su più dispositivi, compresi gli smartphone». Curiosità: Il volto di Maria Recupero, in copertina, è quello della musicista Sabina Caruso in uno scatto di Tiziana Contino (che ha curato anche l’editing fotografico). Loro non avrebbero voluto che io lo dicessi durante la presentazione, ma io ho imbrogliato e alla fine l’ho detto, e quindi lo posso dire anche qui. 😛

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