La storia infinita

Mariangelaha aperto un varco enorme sul mio bacino di letture per bambini e ragazzi. Sin da bambina, sono stata abituata a leggere molto. Mi piaceva sedermi sul divano accanto a mia mamma che leggeva con un libro sulle ginocchia… E questo anche prima di imparare a leggere. E da una passione, negli anni è nato un mestiere (e forse anche più di uno). Quando facevo la libraia (come ha sostenuto Pietrangelo Buttafuoco in una mia – abbastanza recente – intervista, “non si smette mai di essere librai” e, quindi, anche se non esercito più, continuo a esserlo) avevo stilato un elenco di “titoli indispensabili” nellabiblioteca dell’animadi ciascuno di noi. Libri, romanzi, albi illustrati… che – a mio avviso – devono far parte del percorso di educazione letteraria di ciascun giovane lettore. Fra questi, c’è “La storia infinita” di Michael Ende.

Me l’hanno regalata da adolescente, e in qualche modo è statoil mio primo “libro al quadrato”. La trama è nota più o meno a tutti grazie anche al grande successo del primo e omonimo film (anche se come spesso accade la fine del film, nel romanzo è l’inizio di un’altra lunga storia). Ma non è su quello che voglio soffermarmi, anche se la tentazione è forte. La storia di Bastiano Baldassarre Bucci che legge le avventure di Atreiu su Fantàsiaregala al lettore stupore e meravigliae non solo sul fronte emotivo. La riflessione sulla lettura (e sul potere, sulla forza, della lettura) che corre lungo tutta la narrazione è solo il primo gradino di ungrande gioco letterario – fra immaginazione e realtà – che Michael Ende aveva concepito. La sua idea era che qualcuno riprendesse tutte le storie che vengono lasciate sospese sempre con la medesima formula (“ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta”) e le scrivesse, lasciando a sua volta nuove storie sospese in attesa che qualcuno trovasse lo spunto e il desiderio di completarle… E così via. All’infinito, appunto.

Il gioco letterario di Ende, in qualche maniera, includeva anche noi lettori che con in mano “La storia infinita” costituivamo il primo anello della catena, il più recente Bastiano (e il gioco funzionava ancora di più quando l’edizione – all’epoca Longanesi, oggi Corbaccio – riportava sulla copertina rossa l’incisione dell’Aurynproprio come nella descrizione del libro che Bastiano ruba dallalibreria antiquariadi Carlo Corrado Coriandoli).

Ci sono tanti altri giochi testuali da scoprire in questo libro al quadrato; come per esempio il fatto che ogni capitolo inizi con una parola la cui iniziale segue l’ordine alfabetico. Mi sento, però, in dovere di
consigliarvi l’edizione: si tratta di un libro speciale e quindi il gusto di una bella carta, copertina e altre caratteristiche editoriali (come gli inchiostri rosso e verde che distinguono le sezioni ambientate a Fantàsia da quelle di Bastiano) devono essere rispettate. Al momento la migliore è senza dubbio Corbaccio, ma c’è anche l’edizione economica di Tea redatta nel rispetto di questi particolari.

(“La storia infinita” di Michael Ende, Corbaccio, pagg. 446, euro 22/Tea, 10 euro)

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2 risposte a “La storia infinita

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