Venuto al mondo

Avete presente quelle applicazioni che iTunes regala per dodici giorni a Natale? Se si, sapete anche che uno dei regali era il libro di Margaret Mazzantini, Venuto al Mondo, edito da Mondadori.

venuto al mondoNon l’ho cominciato subito. L’ho tenuto lì sul telefono per settimane, mesi potremmo dire. Poi un giorno, mentre aspettavo una persona a cui avevo dato un appuntamento, non sapendo cosa fare in quel quarto d’ora infinito, ho cominciato a leggere.

E così Venuto al mondo, in una prima fase è diventato il libro, sempre a portata di mano, che potevo leggere quando c’era da aspettare. Poi piano piano mi ha preso e allora, anche a letto, o sul divano ho continuato a leggere e piano piano la sensazione, per me, era quella di dovere sapere, prima possibile, come finisse quella storia che qualcuno magari aveva anche visto al cinema (la trasposizione cinematografica è stata nelle sale prima di Natale).

La storia di Gemma e di suo figlio Pietro, sedici anni, si svolge tra l’Italia e Sarayevo. I due cominciano il loro viaggio fisico, ma anche dell’anima, tornando in quella città dove la vita della donna è stata segnata profondamente. Ad attenderli a Sarajevo c’è un uomo, Gojko. Lui è un poeta bosniaco, ed è quasi un Caronte, che permette a Gemma di ricostruire la sua storia, iniziata in quella città nel 1984 quando si tennero le Olimpiadi invernali, quando lei conobbe il suo amore, Diego, un fotografo che non smise mai di amare. La storia tra i due è appassionata, è un amore vero, un’avvenuta che vive durante periodi di pace e di guerra e che, di quest’ultima, da un affresco duro e profondo.

Gemma rivive, cercando tra le stade ferite di Sarajevo, la sua vita con Diego, ricorda il grande amore, sente della sua maternità prima strappata, poi negata ed infine raggiunta ad un prezzo decisamente troppo alto. Il confronto tra Occidente e Oriente è continuo, così come è onnipresente il senso di ingiustizia che si percepisce fino alla fine.

Ancora una volta la Mazzantini racconta una vicenda spiazzando tutti, per la sua crudezza, per i sentimenti forti che sembrano emergere da ogni pagina, un romanzo che fa luce su una vicenda, quella della guerra dei Balcani, che forse in molti, purtroppo, hanno dimenticato e della quale, i più giovani hanno solo sentito parlare. Ma quella della Mazzantini è una parabola vera e propria e dopo essere scesi in basso, verso il nero più nero dell’abisso, c’è un modo per risalire; e se per la maggior parte del romanzo, leggendo, le mie sopracciglia si sono unite in un’espressione corrucciata, attenta, alla fine anche il mio viso si è disteso, si è rilassato, mi piace pensare di avere reagito un pò come Gemma, perchè la parabola ha ripreso il suo corso naturale e, anche se con fatica, la storia ha trovato la sua conclusione. Non un lieto fine, ma un un fine sereno che, a me, è sembrato mettesse un pò le cose apposto e permettesse alla vita di ritrovare un pò della sua leggerezza.

(Venuto al mondo, Margaret Mazzantini, Mondadori, euro 20,00, pp.531, disponibile anche in ebook)

M

 

3 commenti

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3 risposte a “Venuto al mondo

  1. francesca

    a me è piaciuto moltissimo… e non ho visto il film, ancora…

  2. Pingback: Auguri e consigli | Matte da leggere

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