Archivi del mese: Maggio 2013

Amara Lakhous

Amara LakhousL’incontro di ieri pomeriggio alla Libreria Cavallotto (C.so Sicilia, 91) è stata l’occasione per discutere dei numerosi argomenti al centro del suo ultimo romanzo: “Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario” (Edizioni E/O).

Amara Lakhous è nato ad Algeri nel 1970, ma vive in Italia dal 1995 e dal 2008 ha anche la cittadinanza italiana. Si è laureato in Filosofia all’università di Algeri: «Una scelta che ho fatto – ha spiegato Amara – perché desideravo imparare a pensare con la mia testa». Quindi, ha conseguito una laurea in Antropologia culturale e un Phd sugli immigrati musulmani arabi in Italia, alla Sapienza di Roma.

Il romanzo che abbiamo presentato ieri affronta tematiche come l’identità (in particolare l’identità culturale), la questione meridionale, l’illusione dell’integrazione, la nuova Italia multiculturale, il potere dei media. Amara Lakhous, fra citazioni e pensieri verbalizzati attraverso Enzo Laganà, il suo alter ego di carta e protagonista del libro, si muove agile fra temi spinosi che ha vissuto sulla propria pelle. Ed è proprio il suo punto di vista privilegiato che gli consente di spiegare la potenza dell’immigrazione: «Quando ho scelto di lasciare l’Algeria per trasferirmi in Italia, è stato come una seconda nascita. Quando nasci non scegli nulla. Non scegli il nome, né i genitori, la religione e neanche la lingua. Emigrare invece consente di scegliere come costruirsi».

Amara Lakhous è per natura un attento osservatore. Per questo guarda al fenomeno dell’integrazione descrivendolo come un’illusione: «Gli italiani hanno paura degli immigrati – spiega – ma al tempo stesso, li accolgono nelle proprie case per lavori molto delicati che pretendono che alla base di questa relazione ci sia una profonda fiducia. Un cortocircuito purtroppo difficile da risolvere. Ma tutto è possibile». In questi termini nasce anche il parallelismo fra l’immigrazione di oggi e la questione meridionale: «La parola “terrone” è stata sostituita da “extracomunitario”. La storia italiana è piena di sorprese. Noi italiani siamo andati dappertutto, compresa la Romania per fare i muratori. Oggi sono i rumeni a venire nel nostro Paese per fare lo stesso lavoro. Ironia della storia». Da qui, una naturale conversazione su temi balzati recentemente agli onori della cronaca come lo ius soli proposto dal nuovo ministro italiano per l’Integrazione, Cécile Kyenge… Un’ampia digressione sul potere dei media e una spolverata di passione per la lingua italiana.

Da appassionata linguista, ho infatti notato l’uso creativo che Amara fa della lingua italiana. Soprattutto nel coniare neologismi. Il mio preferito? “Zanzarare“, ossia ronzare intorno fastidiosamente. Ma anche “piovrologa“, ovvero “esperta della serie tv La Piovra” e l’uso aggettivale di “puttanissima” non sono affatto male.

Domani, la recensione del libro.

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Appuntamento di oggi

Contesa per un maialino italianissimo a San SalvarioQuesto post per invitarvi a frotte alla presentazione che si terrà questo pomeriggio alla libreria Cavallotto (C.so Sicilia 91, Catania) alle 17:30.

Una delle matte presenterà, in collaborazione con Isola Quassùd diretta da Emanuela Pistone, “Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario” di Amara Lakhous (Edizioni E/O).

Amara Lakhous è di origini algerine, ma vive in Italia dal 1995. E’ laureato in Filosofia all’Università di Algeri e in Antropologia culturale alla Sapienza di Roma dove ha anche conseguito un dottorato di ricerca sugli immigrati musulmani arabi in Italia. Il suo punto di vista, all’interno di questo divertente e divertito giallo multietnico ambientato in un popolare quartiere di Torino, è quindi particolarmente interessante.

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La cavalcata dei morti

La cavalcata dei mortiTre anni dopo “Un luogo incerto” Fred Vargas, la regina dei romanzi a enigma, torna con un romanzo misterioso, dove leggenda e crimine sono gli ingredienti di una ricetta perfetta che l’autrice sa regalare ai suoi lettori.

In “La cavalcata dei morti“, qualcuno ha bruciato vivo nella sua Mercedes un vecchio magnate della finanza e dell’industria.

Il commissario Jean Baptiste Adamsberg non crede che il responsabile sia il maggiore indiziato: un ragazzo di Banlieu. Mentre il commissario e i suoi assistenti (Danglard, Veyrenc e Retancourt) temporeggiano, dai boschi della Normandia arriva la notizia di un omicidio, su un sentiero dove da mille anni i prescelti vedono passare la Schiera Furiosa: un mistero che sembra scaturire dal Medioevo. Continua a leggere

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Ciao Roberto…

Roberto DentiL’ho appreso il 22 maggio 2013 e sono rimasta annichilita, anche perché lo avevo da poco visto nelle riprese di una conferenza che aveva tenuto a metà marzo scorso durante la Fiera del libro per ragazzi di Bologna.

Si è spento Roberto Denti, il maestro dell’editoria per ragazzi in tutti i sensi. Autore prolifico e amatissimo e primo libraio d’Italia specializzato in questo segmento editoriale, un modello da seguire per tutti coloro i quali – negli anni – hanno deciso di intraprendere questo lavoro e di dedicarsi anima e corpo alla promozione del piacere della lettura soprattutto fra i giovanissimi; un impegno che Roberto Denti ha portato avanti fino all’ultimo insieme alla fedele compagna di una vita: Gianna Vitali. Continua a leggere

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Ritratto di gruppo con assenza

Ritratto di gruppo con assenzaSono le 6 milioni copie che Luis Sepúlveda ha venduto in Italia: uno fra i narratori più amati dei tempi recenti, una voce impareggiabile nel raccontare la magia della realtà in tutte le sue sfaccettature, gioie e tormenti, meschinità e peripezie, violenze e dolcezze, perché “la vita – proprio come dice l’autore – è piena di storie”. Storie, appunto, da raccontare.

Sepúlveda parte dai ricordi del passato che emergono da una fotografia dove sono immortalati alcuni ragazzini e regala ai suoi lettori un “Ritratto di gruppo con assenza”. Leggiamo così un vissuto recente e passato, scoprendo man mano che il mondo di oggi ha scalzato una realtà che oggi non c’è più. Ed ogni riflessione, su questo mondo scomparso, ogni denuncia, si dipana in un racconto che è sempre affascinante.

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