Archivi del mese: settembre 2013

Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio

io ti guardoPartiamo dal presupposto che erano almeno tre mesi che le mie amiche (non tutte) mandavano a palla il messaggio di avere letto il libro più bello dell’anno, amiche che, lo dico mentre sono le otto del mattino e ascolto (a palla anche questo) Panic Station dei Muse, nella loro vita avranno letto tre libri 😛

Aggiungiamo che in effetti poi io non mi sono troppo documentata su quello di cui stavano parlando, perché chi avrebbe mai potuto fidarsi di queste lettrici 😛 (si, si voi ).

Il loro suggerimento l’ho dunque messo a mollo e non ho neanche chiesto di che cosa parlasse il libro “è una bellissima storia d’amore” era molto più che sufficiente. Fatto sta che, neanche dieci giorni fa, dopo due libri gialli, mi sono detta che ci potevo provare a leggere questa mirabolante storia d’amore e allora ho mandato un messaggio allo spacciatore

Io: “hai i libri della Cao?”
Lui: “Di chi?”
Io: “E’ una trilogia, lei si chiama Irene Cao”
Lui: “Vedo di farteli avere”

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Il diario del vampiro #1 #2 #3

TestataDopo essere tornata da Milano, siccome sono davvero fortunata, mi sono ammalata di brutto. Non che a Milano fosse esattamente estate… In più di un’occasione ho desiderato un maglione di lana (nonostante il giubbottino imbottito e la sciarpa che mi aveva prestato M). E in realtà ho cominciato a stare male proprio mentre mi trovavo nel capoluogo lombardo.

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Archiviato in Fantasy, Horror, Romanzo

Inferno

infernoIl mio spacciatore di libri Inferno, l’ultimo libro di Dan Brown (Mondadori), me lo aveva procurato subito, lo stesso giorno in cui è uscito. Io però non ce l’ho fatta, anche se ho gioito al suo arrivo, e qui vengo alla prima considerazione 🙂

Gli ebook mettono paura. Vi spiego perché. Se un libro è seicento pagine nella realtà, nella versione adatta al mio iPad di pagine ce ne sono almeno 1600. E’ ovvio, non si tratta di due libri diversi e la lunghezza è sempre la stessa, ma il timore, consentitemelo, può venire 🙂

Detto questo, Inferno, l’ho cominciato, l’ho lasciato perdere, l’ho ripreso, l’ho rimollato…insomma, non mi ha preso più di tanto. Poi c’è stato un evento. La nostra partenza per Milano (quella di cui vi ha già parlato C) faceva già immaginare dei tempi morti. Tra aerei, treni, metropolitane, autobus, pause pranzo milanesi a guardare i muri mangiando un panino, e allora mi sono detta che poteva essere l’occasione buona per leggere un bel po’ di roba, ma portandomi l’iPad e non pesanti libri di carta.

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La casa stregata

la casa stregataTornando da Milano, mi sono dedicata alla lettura di “La casa stregata” di Howard Phillip Lovecraft. Un racconto lungo (o un romanzo breve) che l’autore di statunitense ambienta nella sua cittadina natale: Providence. Lovecraft è considerato insieme ad Edgar Allan Poe uno fra i maestri del genere horror. E devo dire a buona ragione, visto che – a seguito della lettura precoce dei suoi racconti dell’orrore – da ragazzina, ho perso diverse notti di sonno. E il racconto in questione – che gli fu ispirato da una casa realmente esistente, «maledetta o nutrita di cadaveri», nella quale da bambino, insieme a i suoi coetanei spesso si trovava a giocare per vincere le proprie paure o dimostrare agli altri di non averne affatto – lo porta ai confini della fantascienza, alle sue origini.

La fine del racconto viene anticipata da Lovecraft stesso nelle prime pagine del racconto. Ma io non voglio fare lo stesso. E della trama, anzi, non voglio raccontate proprio nulla (anche perché in poco più di mezz’ora potreste regalarvi una lettura piacevolmente inquietante), sia perché la trama dovrebbe – credo – essere nota a tutti, sia perché un horror (come un giallo) è meglio non raccontarlo. Continua a leggere

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I sotterranei della cattedrale

I sotterranei della cattedraleViaggiare, per me, è sempre stata l’occasione perfetta per dedicarmi alla lettura. In macchina, in treno, in aereo… qualunque sia il mezzo di trasporto sul quale mi trovi (ovviamente, manco a dirlo, a patto che non sia io a pilotarlo) adoro immergermi nella lettura. Quando ero più piccola, sul sedile posteriore della Lancia beta azzurro cielo di mio papà divoravo libri su libri, mentre raggiungevamo la nostra meta. Con somma preoccupazione di mia madre che mi diceva che a leggere in continuazione, non avrei visto nulla dei posti che stavamo attraversando e che avrei potuto sentirmi male leggendo mentre mio papà macinava chilometri in auto… Ma tant’è che io non scollavo gli occhi dai libri, un po’ perché visitavo comunque destinazioni meravigliose con la mente, un po’ perché – per fortuna – all’epoca non soffrivo di mal d’auto.

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