La penultima fine del mondo

g719Eccoci giunte alla nuova presentazione delle Matte dal Leggere fuori dal blog. Venerdì 29 novembre alle 18, ci troverete – come di consueto per il nostro appuntamento mensile – al Monastore, il bookshop di Officine culturali interno al Monastero dei Benedettini sede della facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo catanese.

Venerdì sarà l’occasione per chiacchierare e bere un the insieme alla giornalista e pop artist Elvira Seminara che ci racconterà del suo “La penultima fine del mondo” (edizioni Nottetempo).

Un giallo-noir metafisico e surreale (dal sapore letterario) ambientato in un piccolo paese di un’isola che solo scorrendo le pagine si rivelerà essere la Sicilia… (e noi siciliani riconosciamo anche alcuni tratti di Nicolosi). Un piccolo paese dove tutto sembra ripetersi all’infinito, ma dove qualcosa rompe la monotonia del vivere quotidiano. Ed è qualcosa che scuote la cittadinanza: la gente comincia a morire, o meglio a suicidarsi, senza alcuna ragione apparente… Anzi di più, sorridendo. Prima un uomo, poi una donna, poi ancora un altro uomo, tutti “usciti dalla vita” dopo aver esclamato una banalità. Sembra essere questo l’unico filo rosso che collega questa moltitudine di suicidi; non ci sono veri punti di contatto fra le “vittime”, visto che in un paese dalle piccole dimensioni è abbastanza probabile che tutti abbiano almeno un motivo di connessione con qualche compaesano. Ecco perché l’interesse dei media si scatena e le piste che vengono battute durante le “indagini televisive” sulle “morti nolenti” sono le più disparate: da quella tossico-ambientale a quella filo-satanica. Il paese è invaso dalla stampa internazionale e giorno dopo giorno nella sua inspiegabilità, la cittadina diventa un centro di attrazione mediatica. Si teme un’epidemia planetaria, ma lo spotlight dei media si spegnerà e ci sarà uno sprofondamento verso il buio profondo delle tenebre per poi trovare una nuova risalita verso l’unica soluzione possibile.

Humor, ironia e critica sono le tre parole chiave per apprestarsi alla lettura de “la penultima fine del mondo” di Elvira Seminara. Ma alla piacevolezza della semplice lettura si possono aggiungere il piacere dell’immersione in una prosa ricercata e sapida (che spesso “contamina” la propria letterarietà con il gusto giornalistico) e della scoperta metaletteraria: dal titolo ossimorico che coglie lo spirito beffardo di tutto il romanzo ai tanti rimandi letterari (più o meno) nascosti o dichiarati.

154 pagine di costante invito alla riflessione, all’introspezione, alla critica feroce verso il mondo che ci circonda, la società, il consumismo, l’era dei media.

C&M

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