Il Conte di Montecristo mi ha spezzato il cuore

originalTanto per cominciare vi dico subito che la presentazione di venerdì scorso è andata benissimo. Almeno per quanto mi riguarda, è certo. Ma forse non mi allontano troppo dalla realtà quando dico che è stata una delle più belle fatte fino ad adesso.

So che una parola sola non basta per farvi capire cosa è successo, ma se volessi usarne una sola di parola, quella che mi viene in mente è “corale”, perché la presentazione de La solitudine di un riporto di Daniele Zito è stata corale. Ora mi toccherebbe anche spiegarvi perché, ma nel mio pomeriggio di antipatia assoluta vi lascio con la curiosità. 

Fatto sta che ad un certo punto è venuta fuori una considerazione che mi ha dato da pensare un bel po’. Non so chi ha tirato fuori per primo la domanda, ma la cosa suonava più o meno così “Qual è il libro che ti ha spezzato il cuore”. Con libro da cuore spezzato si intendeva quel libro che in qualche modo ti aveva segnato. Mentre tutti parlavano, io per un bel po’ di minuti, ho cominciato a pensare, tra me e me “quale libro mi ha spezzato il cuore”. Ho cominciato da lontano con Piccole Donne, ma non poteva essere, poi sono passata ad Orgoglio e pregiudizio, ci ho messo dentro anche Dumbo, letto quando ero bambina. Ma niente, nessuno di questi libri, mi ricordava qualcosa in particolare, mi sembrava solo di averli letti un milione di anni fa. Poi la fulminazione, e sono stata contenta di sapere che anche io avevo un libro che mi ha spezzato il cuore. Si tratta de Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas.

E’ uno dei pochi libri che mi è stato regalato e che ho apprezzato fin da subito. Ora che ci penso, il libro me l’ha regalato la stessa persona che mi ha regalato Il Paradiso degli Orchi , Gennaro. E bravo Gennaro.

Dopo averlo divorato in pochissimo tempo, rintanata nella mia stanza da letto di adolescente in piena scoperta del mondo, ricordo di averlo eletto a mio libro preferito. Per anni l’ho regalato ai miei amici per ognuna delle occasioni che arrivava.

Lo avete letto? Io due volte 🙂

All’epoca mi affascinò il senso di vendetta che muoveva il protagonista Edmond Dantès. Un senso di vendetta che era allo stesso tempo una grande passione. Ed è stata passione anche per me.

M

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